



Torno al blog dopo due giorni di assenza post insonnia sine causa, che mia ha lasciata con i neuroni che nuotavano in tondo stolidamente, come pesci rossi in una boccia di vetro. Come tutte le madri, concordo pienamente con chi iscrive la privazione forzata del sonno nella lista delle torture proibite dalla convenzione dei diritti umani e, come madre in particolare di due figlie piccole, dovrei aver fatto un certo callo alla penuria cronica di sonno.
E invece, dopo due notti trascorse con l'occhio sbarrato a guisa di pesce sopra il tavolo di marmo di una pescheria, mentre nel mio cervello infuriava un risiko di neurotrasmettitori impazziti, desiderosi di prendere il sopravvento l'uno sull'altro, e mentre dopamina e serotonina si disputavano la Kamchatka, sperando di dilagare in Eurasia per raggiungere finalmente il loro obiettivo, io ho infine scoperto una legge psicofisica che mi riguarda: ovvero, al diminuire del sonno, cresce il peso specifico della mia scassamarronaggine.
Più precisamente, il mio peso atomico raggiunge svariate tonnellate, dunque non si capisce come faccia la barca a rimanere a galla.
Qui di seguito elenco qualcuna delle molte frasi dello stesso tenore da me pronunciate senza soluzione di continuità durante la giornata di ieri e indirizzate ai vari membri dell'equipaggio. A tempo perso, si può provare a indovinare il fortunato destinatario di ciascuna.
"Ma sono le 6 e 30! Torna nel tuo letto, è PROIBITO svegliarsi prima delle 7".
"Ma perché abbiamo solo tè verde? E' come bere la sciacquatura dei piatti".
"Quando pulirai TU tutte le tue briciole, potrai mangiare vagando per la barca. Fino ad allora, mangi al tavolo".
"Il tuo piatto è pieno delle stesse cose, allora perché mangi dal suo se lei non vuole?"
"E perché lei non può mangiare le cose dal tuo piatto, se tu tanto non le vuoi più?"
"Vai a pescare ANCHE oggi? Ah."
"Ce ne sono DUE uguali, sono rosa uguali, sono brutti uguali, PERCHE' vuoi proprio il suo?"
"Se dico di non farlo, non vuole dire che se non ti guardo lo puoi fare!"
"Come faccio a sapere dove hai nascosto il tuo orsetto? E' il TUO migliore amico, non il mio!".
"Quando torno voglio passare un intero pomeriggio a guardare l'oblò della lavatrice. E' uno spettacolo meraviglioso".
Meno male che ci pensa Carlotta a mettere le cose a posto, inviandoci Gigi con qualche prelibatezza: la pizza, le crepes, la quiche, la torta.
Le bocche masticano, gli animi si placano, i sorrisi tornano, gli stomaci si saziano, e le palpebre (finalmente) calano.
Mia nonna e mia mamma me lo avevano detto, e avevano ragione. Saper cucinare bene è una cosa essenziale.
Nella prossima vita giuro che imparerò!
Insonnia? Nooo, jattura!
RispondiEliminaDai, vado a videofilmarti la lavatrice e ti mando un dvd...
Un mese tutto di un fiato ... che dire Schenny bella, sempre un piacere leggerti! Dovresti farlo di mestiere ;-)
RispondiEliminaLorenza ha ragione assai! Ti leggo sempre con piacere
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