

Tranquilli, so che la parola "sfogo", dopo due mesi e mezzo di dettagliati resoconti di eritemi impetiginizzanti, esantemi e ascessi, vi fa pavlonianamente pensare a qualche nuova lesione cutanea, ma stavolta lo sfogo è nel senso di lamentela.
Sfogo n. 1: e va bene, lo so che è difficile far capire il concetto di solidarietà femminile a una bambina di 3 anni e mezzo, soprattutto dal momento che una buona parte di donne raggiunge l'età adulta senza sentire affatto il bisogno di questo sentimento; però, quando la mamma e il papà ti hanno spiegato che tu puoi andare in piscina, ma non devi far troppa pubblicità, perché la tua sorellina di due anni invece non può venirci anche se lo vorrebbe tantissimo, è così difficile capire che se tu strombazzerai "io vado in piscina, tu invece non puoi venire", SICURAMENTE la tua sorellina cadrà nella disperazione? Non è difficile, infatti Anna lo capisce benissimo, e proprio per questo lo fa. Sgrunt.
Sfogo n. 2: io devo avere qualche impulso di espiazione di un grave peccato commesso nella mia vita precedente, altrimenti non si spiega come mai io continui ad andare a mangiare nel ristorante di Shelter Bay, sebbene io ogni volta giuri croce sul cuore che non ci metterò piede mai mai mai più. E' costoso, si mangia male e il servizio è pessimo.
Anche stasera, come sempre, ci siamo seduti a un tavolo nel ristorante deserto (già questo dovrebbe insospettire qualcuno che non c'è mai stato, nel nostro caso non c'è nemmeno questa giustificazione). Una cameriera ha bradipeggiato verso di noi, buttandoci là svogliatamente due hamburger con patatine fritte, un fish and chips dall'aria sinistra e un'insalata di pollo condita con salsina ammazzadigestione. Anna ha iniziato a smontare il suo hamburger pezzo dopo pezzo "questo pane non mi piace, l'insalata non mi piace, la maionese non mi piace, il pomodoro mi piace ma sporco di maionese che non mi piace, questa carne non mi piace". Come darle torto, in fondo. Poi, con la sorella, si è sbafata tutte le patatine fritte, alla faccia del salutismo alimentare. Di ritorno in barca, tutta argentina, ha trillato "che bello andare al ristorante, io voglio andare al ristorante tutte le sere!".
Ri-sgrunt.
Ah, mi sono sfogata, adesso sì che mi sento più leggera: in senso figurato però, la cena non l'ho ancora digerita!
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