venerdì 16 aprile 2010

A Shelter Bay

Per quanto riguarda il bollettino medico di bordo, ho finalmente buone notizie, la cui lettura a seguire sconsiglio vivamente ai facilmente impressionabili.
Dopo essere stato aperto due giorni fa, con scarsi risultati, l'ascesso di Chiara era ormai diventato un enorme bubbone violaceo e infetto, che non avrebbe sfigurato nemmeno nei capitoli sulla peste dei Promessi Sposi. Cominciavo a preoccuparmi seriamente, ma ieri l'ascesso ha scelto di aprirsi di nuovo spontaneamente con una fuoriuscita lavica di materiale purulento (deboli di stomaco, vi avevo avvertiti!) di cui non avevo mai visto in vita mia l'uguale.
Ovviamente, il pestifero bubbone ha forse scelto per aprirsi un momento di calma, con i due i genitori pronti e disponibili, armati di garze, disinfettante e ogni bendidio per procedere a un drenaggio e a una medicazione decente? Eh no, troppo facile! Il blob è esploso invece in piena navigazione, con Alessio fisso al timone in andatura portante (niente pilota automatico, è doveroso ricordarlo!), entrambe le bambine in pozzetto, Chiara piangente e abbarbicata al mio collo, mentre io le schiacciavo in qualche modo l'Orrendo Affare con una mezza garza trovata chissà dove. Anna consolava la sorellina, e subito dopo si girava verso il papà e gli diceva "BLEAH! Ma che schifo!". Molto incoraggiante, non c'è che dire...
Comunque vi ho sentiti, laggiù che avete detto anche voi la stessa cosa!
L'ascesso era composto di due o forse anche tre diversi focolai di infezione in diverso grado di maturazione, da cui le proporzioni considerevoli anche per un adulto, figuriamoci per una piccolina di due anni.
Fatto sta che già stamattina l'ascesso si presentava piatto e sgonfio, e oggi pomeriggio il violaceo lasciava già spazio a un bel colore rosa e sano. Se non ne avessi documentato l'aspetto nella sua fase acuta, potrei quasi credere di essermelo sognato. Potenza dei due anni.
Bene, ai coraggiosi tra di voi che sono giunti fin qui dopo questa lettura molto pulp tra lacrime, sangue, pus e l'immancabile cacca che naturalmente, manco a dirlo, non è mancata nel momento topico nemmeno stavolta, dico che anche questa è passata e ora siamo in porto, in senso figurato ma anche letteralmente: siamo arrivati a Shelter Bay, e come sempre le ritrovate comodità - la corrente elettrica illimitata, l'acqua corrente a volontà, una lunga doccia, lo sciacquone del water, internet, eccetera - mi sembrano dei lussi mai provati.
Aspetto con impazienza la prima lavatrice per aspirare di nuovo l'odore paradisiaco di lenzuola fresche di bucato!

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