mercoledì 17 luglio 2013
Raroia
Raroia, prima tappa nell'arcipelago delle Tuamotu. Siamo arrivati qui da Fatu Hiva, dopo 400 miglia di navigazione no-stop, e ne è valsa la pena: il nuovo paesaggio degli atolli presenta un contrasto incredibile con le alte montagne lussureggianti delle Marchesi, ma è altrettanto stupefacente. Siamo, e mi par incredibile, l'unica barca in un atollo lungo 40 chilometri e largo 10, davanti a noi si offrono spiagge su spiagge di rena corallina rosa, che si affacciano su piscine naturali di ogni azzurro possibile, dal verde acqua al turchese. Piccoli squaletti nuotano pigramente tra coralli viola e blu cobalto, mentre sulla spiaggia alcuni paguri grandi quando un pugno procedono come mezzi cingolati su tappeti di piccole conchiglie bianche. Ma la cosa che fa più impressione è proprio la nostra completa solitudine in tanta smisurata bellezza, l'immersione totale in tutto questo azzurro, rosa e bianco, e il senso di straniamento che proviene dalla sensazione, ovviamente irrazionale ma non per questo meno forte, di essere gli ultimi rimasti, o i primi di una lunga serie a venire...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento