lunedì 22 luglio 2013
L 19, colpito...quasi affondato
"Papà, esce acqua dal buco del pavimento". E' cominciata così, con questa frase di Chiara, la nostra giornata più nera. Ale e Anna stavano salpando l'ancora, io stavo facendo un sonnellino in quadrato, ma la frase di Chiara ha avuto l'effetto di una bomba in una cristalleria. Ho aperto gli occhi e ho visto l'acqua uscire dai paglioli, dove non avrebbe mai dovuto esserci, e da lì in poi è stata solo concitazione e paura. Era evidente che stavano entrando migliaia di litri d'acqua, che il livello dell'acqua stava salendo a vista d'occhio e che se non Alessio non avesse trovato e tappato in fretta la falla saremmo inevitabilmente affondati. La mia richiesta di soccorso sul canale 16 non ha avuto nessuna risposta, e a quel punto mi sono messa a sgottare, una secchiata via l'altra, mentre Alessio cercava freneticamente la via d'acqua e alla fine, al colmo della disperazione, portava la barca a 40 metri dalla riva, pronto ad arenarla sulla spiaggia se non fosse riuscito ad arrestare a breve il flusso d'acqua. Nel panico e nella confusione, traevo conforto dal pensiero, lucido e cristallino, che se anche la barca fosse affondata, noi però ci saremmo salvati, perché la spiaggia era vicina, il gommone era in acqua, il cellulare aveva campo, e avrei anche avuto tempo di raccogliere e mettere in salvo i soldi, i passaporti, e le nostre cose più importanti. Infine, mentre i paglioli galleggiavano tristemente per tutta la barca e l'acqua aveva quasi raggiunto i polpacci, ed era ormai chiaro che nemmeno sgottare a secchiate e tutte le pompe in funzione avrebbero impedito al livello dell'acqua di salire inesorabilmente, Ale ha trovato la falla: era saltata via la cuffia dell'asse dell'elica. Sdraiato in acqua, alla cieca Ale l'ha ripescata e rimessa in sede, e abbiamo potuto ricominciare a respirare: il livello dell'acqua era finalmente fermo, e poi ha cominciato a scendere. La barca era un macello: l'autoclave, il compressore del frigo e il motore fino a metà erano andati sott'acqua con tutti i loro bei contatti elettrici, dappertutto acqua salata mista a residui oliosi. Dulcis in fundo, nel frattempo l'ancora aveva spedato e avevamo vagato alla deriva tra i reef senza accorgercene per circa duecento metri, quando fortunatamente l'ancora ha fatto presa su qualche testa di corallo e ci ha fermati, inermi e ignari di tanta cattiva sorte. Non voglio soffermarmi sulla notte agitata e piena di incubi, e nemmeno sulla giornata di ieri, in cui Ale ha lavorato duramente e indefessamente per fissare saldamente la cuffia al suo posto e riportare la barca in una condizione di normalità, mentre fuori il vento infuriava con raffiche di 35 nodi sotto un temporale via l'altro. Le bambine sono state bravissime e collaborative, assolutamente all'altezza della situazione. Oggi tutto è tornato a posto, tranne il mio morale che è sotto i tacchi: è il 21 luglio, mio papà compie 80 anni e io vorrei essere a casa, a cantargli tanti auguri a te insieme al resto della mia famiglia, mentre lui spegne le candeline. Tanti auguri papà, buon compleanno!
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