mercoledì 19 giugno 2013
Dal fruttivendolo a Anaho Bay
Terzo giorno consecutivo ad Anaho Bay, è difficile decidersi a lasciare questo ancoraggio così particolare. Alessio è convinto che sia l'ancoraggio più bello delle Marchesi e ogni giorno rimanda la partenza verso la prossima isola.
Ieri è stata una giornata speciale: abbiamo seguito un sentiero che, lasciate le calette di sabbia bianca, saliva dolcemente verso un colle, offrendoci vedute aeree e spettacolari della baia sottostante. Dopo un'oretta abbondante di camminata abbiamo raggiunto una piantagione sulla sommità, oltre la quale una distesa di erba verde, a mo' di prato inglese, diradava verso una spiaggia vastissima e completamente deserta. Abbiamo acquistato chili di ortaggi e frutta alla piantagione e le bambine hanno fatto il tragitto di ritorno su un docile cavallo che era stato caricato di tutta la nostra spesa. Mentre le guardavo caracollare sul basto, con i loro visini aperti in grandi sorrisi, con la baia incorniciata di montagne sullo sfondo, sono stata colta da una strana sensazione di deja vu mista a irrealtà: mi sembrava di guardare due facce di una stessa medaglia, stranamente sovrapposte: in fondo, ieri siamo semplicemente andati dal fruttivendolo, abbiamo fatto la spesa, abbiamo caricato bambine e sacchetti sul mezzo, e lo abbiamo guidato fino a casa. Questo, per quanto riguarda il deja vu. E ci abbiamo messo 4 ore, senza stress, fretta, code, inquinamento, conflitti e affannosa ricerca della fidaty card: questo, per quanto riguarda il senso di irrealtà!
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