Dunque, tutto procede abbastanza bene e in generale le cose mi sembrano assai più facili rispetto allo scorso anno, le bambine hanno un anno in più e si sente.
Le cose uguali all'anno scorso sono invece:
1) sulla barca si rompe SEMPRE qualche cosa di essenziale per la qualità della vita a bordo.
2) le bambine si svegliano SEMPRE almeno una volta durante la notte.
Per quanto riguarda il punto numero 1), dover dipendere dai panamensi per la riparazione di qualche strumento indispensabile, tipo, per fare un esempio a caso, il nostro frigorifero, è una iattura inenarrabile, dal momento che il concetto di urgenza e quello di rispetto di un appuntamento è incompatibile con la visione panamense dell'esistenza.
Era ormai da venerdì, giorno del nostro arrivo, che eravamo senza frigorifero. I tizi che dovevano venire ad aggiustarlo per la seconda volta, dal momento che la prima costosissima riparazione non aveva dato buoni frutti, non si sono fatti vedere per tutta la giornata di ieri nonostante le ripetute promesse di pronto intervento. Dover vivere senza frigorifero con due bambine di 2 e 3 anni ha un suo romanticismo ottocentesco, la cui poesia, ahimè, mi sfugge, perciò stamattina li ho chiamati furiosa dicendo loro che se non fossero venuti immediatamente, avrei appeso un cartello gigantesco alla bacheca del marina per avvisare gli altri velisti di stare alla larga da loro. Sarà una coincidenza, ma quattro ore dopo il nostro frigo era di nuovo riparato.
Adesso Alessio è alle prese con l'alternatore che non carica le batterie, l'antenna del VHF che non funziona e diverse altre cosucce che risvegliano l'anima faidate di ogni bravo velista (uomo).
Riusciremo prima o poi a scollarci da Shelter Bay per far vela verso le isole?
Per quanto riguarda il punto numero 2), di notte sulla barca si registra una regolare transumanza con scambio di coppie e di letti: posso stare certa che non mi risveglierò mai nel letto in cui mi sono addormentata. Sarà il caldo, sarà il contesto diverso, sarà che di colpo per loro l'inverno è finito, il fatto è che le bambine si svegliano regolarmente e tracimano nei nostri letti, e nel cuore della notte io travaso me stessa o qualche bambina da poppa a prua o viceversa, cercando una soluzione che funzioni e che assicuri un po' di sonno stabile a tutto l'equipaggio, prima che suoni inesorabile e impietosa la sveglia mattutina di Anna, alle 06.45 spaccate: "mamma alzati è mattinaaaaaaaa".
Comunque il morale alto, le bambine ormai acclimatate, se solo la barca si decidesse a collaborare e tenere insieme tutti i suoi pezzi potremmo mettere la prua verso le San Blas.
martedì 2 febbraio 2010
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Lo giuro Fede, se farai il libro sarò il primo a comprarlo, sei una scrittrice nata. Un bacio veramente grande ad Ale, alle bambine e alle vele.bellers
RispondiEliminaVai Swan, vi seguo con affetto!
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