

Eccoci! Alessio è andato a Panama, sono venuti a prenderlo stamattina alle 07.00 col caiucco per portarlo all'aeroporto ove incontrerà, si spera, il tassista che lo deve portare a Panama dove, in corsa contro il tempo, dovrà ritirare presso la FedEx il nostro prezioso pezzo di ricambio, poi svaligiare un supermercato (400 pannolini, 10 scatole di formaggini, olio, burro, biscotti eccetera eccetera, poi andare alla ricerca di un adattatore usb/presa seriale che ci serve per ricevere gli sms via iridium (quando Iridium avrà ripristinato il servizio, visto che pare che uno dei loro satelliti sia entrato in collisione con un satellite russo, ci deve essere un traffico stile tangenziale lassù in orbita, ormai) e infine farsi un giro dal ferramenta per ricambi vari, il tutto in 4 ore... la vedo molto dura, i tempi sono troppo stretti. Nel frattempo io sono qui, in barca, a Cartì, tutto il giorno da sola con le bambine che finora sono state abbastanza buone. L'altro ieri tranquilla navigazione verso la nostra meta intermedia che era Salar, che è un'isola meravigliosa dove voglio assolutamente tornare, è forse il posto più bello che ho visto finora, peccato essersela potuta godere solo per poche ore perché il trasferimento per Cartì era obbligatorio il giorno dopo, vale a dire ieri. Cartì è un gruppo di isole fittamente abitate, ieri abbiamo camminato per le strettissime calli tra decine di capanne di paglia, le donne mostrano ancora i loro vestiti tradizionali e la lunga linea nera che accentua la lunghezza del naso (qui il naso lungo è un segno di grande bellezza, tiè!, e viene perciò valorizzato con una linea nera e uno spesso anello d'oro che perfora il setto centrale delle narici) si respira ancora molto attaccamento alla tradizione, nonostante il progresso continui anche qui la sua avanzata inarrestabile, ad esempio molti hanno il cellulare anche se poi molti di loro non hanno l'energia elettrica per caricarlo! L'interno delle capanne di paglia è molto basic, pavimento di terra battuta, singolo camerone per tutta la famiglia (numerosa!) e svariate amache appese per dormire, focolare per cucinare, niente bagno (c'è il mare...). In confronto, Narganà sembra una metropoli ultramoderna, e mi è sempre più chiaro il conflitto interno tra i Kuna che vogliono mantenere la loro tradizione intatta (ieri mi sono fatta tradurre un cartello che diceva: "il popolo che perde la sua tradizione, perde la sua anima") e quelli che vorrebbero il progresso e più guadagni... è sempre la solita storia, direi. Molto interessante, avrei voluto fare delle foto, però mi faccio scrupolo a portare la macchina fotografica, mi sembra di mancare di rispetto a questa gente, come se fossi un turista allo zoo. Sul fronte bambine, devo riportare che oggi, mentre lavavo Anna in coperta, mi sono sentita toccare e mi sono voltata, e con mio sommo orrore era Chiara. E da dove si era materializzata, visto che l'avevo lasciata "al sicuro" sottocoperta? E' apparso dunque lampante che Chiara ha imparato a scalare la scaletta che porta da sotto a sopra coperta, si tratta di una scala quasi verticale di 6 gradini e circa 2 metri di altezza che Chiara sale e scende con disinvoltura... le due sorelle appaiono sempre più diverse nell'aspetto e nel carattere, Anna è la quintessenza della prudenza (per usare un understatement!), Chiara non conosce la paura e va tenuta costantemente sotto controllo. Chi va piano va sano e lontano è il motto di Anna, Volli, sempre volli, fortissimamente volli quello della mia figlia minore...
La descrizione delle tue bimbe sembra quella dei miei gemelli, caratterialmente e fisicamente opposti!!!
RispondiEliminaPer il resto,sei una grande ,ma questo te l'avrò già detto un miline di vole
Bacini a tutta la ciurma
Che bella la frase sul cartello, bella la descrizione della popolazione, delle donne, bello tutto!
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