lunedì 4 agosto 2014
Barretta magica
Eccoci ad Apataki. Un atollo meraviglioso, le solite spiagge deserte, le solite acque turchesi su cui ormai non vi tedio più. Niente cellulare, niente internet, niente di niente (a parte la connessione satellitare, che non teme nessun deserto, nemmeno quelli marini). In questi luoghi, gli strati di civiltà vengono via uno dopo l'altro, come se fossimo delle cipolle. L'attraversamento della passe di Tiputa è stato molto emozionante, le forti correnti creavano onde frangenti alte due metri, le cosiddette "standing waves", perché non avanzano, frangono sul posto, immobili e verticali. La barca rimontava queste onde ripide una dopo l'altra, ridiscendendo l'altro versante con effetto ottovolante, e all'uscita della passe, con nostra immensa gioia, siamo stati accolti dai delfini con i quali Alessio aveva già fatto conoscenza durante la sua immersione. In tanti anni di vela ho incontrato i delfini diverse volte, ma non avevo mai visto esemplari così grandi: erano lunghi non meno di 4 metri, tursiopi giganteschi che ci hanno accompagnati per un tratto, surfando armoniosamente sulla nostra prua. Siamo arrivati qui dopo un giorno di navigazione, trascorso chi a timonare, chi a leggere e giocare, chi in preda all'indomito maldimare, invocando una fine pietosa alle proprie sofferenze (indovinate chi ha fatto cosa...). Dopo tanti anni, dovrei sapere che lasciarmi andare a invettive contro la nostra permalosissima barca solletica le sue velleità vendicative: infatti, immancabilmente, mentre oggi Alessio smontava il salpancora per un intervento di manutenzione, ooops, uno dei pezzi gli è scivolato in acqua, a 17 metri di profondità. Alessio si è tuffato più volte in apnea per cercare di recuperarlo, arrivando in fondo nonostante la grande profondità, ma il pezzo non era più visibile, mimetizzato sul fondo sabbioso. Le bambine hanno chiesto aiuto alle loro fate preferite e desiderato così ardentemente che Alessio riuscisse nella magia di recuperare il pezzo perduto nelle profondità marine, che per un attimo ho creduto persino io che sarebbe successo. Ahimè, non ha funzionato, e ad Alessio non è rimasta altra alternativa che ricostruire pazientemente il pezzo perduto, bucando e sagomando una barretta di alluminio. Il salpaancora funziona di nuovo. Non bacchetta, ma barretta magica!
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