giovedì 26 aprile 2012

Amici di... mici

Stamattina la giornata ha avuto un inizio nefasto, perché Chiara si è fatta la cacca addosso nel sonno senza accorgersene né svegliarsi. Cari lettori di lunga data della Purple Family, dite la verità che sentivate la mancanza della parola "cacca", grande regina dei miei post del 2009 e del 2010. La visione della polpetta sulle lenzuola linde e la prospettiva di una mattinata di bucato mi hanno causato un breve sconforto, fugato dall'uscita del sole: ha finalmente smesso di piovere! E così, abbiamo deciso per una bella passeggiata sul sentiero che attraversa la foresta tropicale fino al Fort Sherman, nella speranza di vedere qualche bradipo o scimmia urlatrice. Ma prima, la lavanderia. In effetti un urlo c'è stato, ma il primate che lo ha emesso non era una scimmia Alouatta, bensì Anna. "Mamma, un gattino!". Il felino in questione era proprio un esponente di Felis Catus, ovvero un gattino minuscolo di qualche settimana al massimo, abbandonato davanti alla lavanderia. Un gattino abbandonato a Shelter Bay, con la foresta tropicale a poche centinaia di metri e un coccodrillo che nuota nelle acque del marina, non ha nessuna possibilità di veder sorgere un'altra alba. E ora, che si fa? Noi partiamo dopodomani, e per me è già abbastanza complicato fare un viaggio di venti e passa ore con le bambine senza sobbarcarmi anche un gatto neonato, dunque ho opposto una strenua difesa dinanzi al fuoco incrociato delle bambine: no, non lo possiamo tenere, dobbiamo cercargli un padrone. E' iniziato un pellegrinaggio tra le barche ormeggiate "Do you want a cat?" "Voulez vous un chat?" ma niente, finchè sono andata speranzosa dalla signora che gestisce il negozietto di frutta e verdura, e che ha già due gatti, trovatelli anche loro. "Dove mangiano in due, mangiano in tre", le ho detto con il mio tono più convincente, porgendole il gattino. La signora ha avuto un attimo di esitazione, poi il gattino ha miagolato flebilmente e lei lo ha preso in mano. Tac, fatta! Potete dunque immaginarvi il mio orrore quando, poche ore dopo, ho udito un altro urlo di Anna "Mamma, un altro gattino!". Già, un altro gattino, chiaramente della stessa nidiata, altrettanto abbandonato e se possibile anche più piccolo e affamato. Altra questua tra le barche, altro giro dalla signora. "Dove mangiano in tre, mangiano in quattro" ho detto speranzosa. "Sì, ma dove sporcano in tre, sporcano in quattro!" ha ribattuto lei, e stavolta il gattino non l'ha preso. Come darle torto sull'argomento "cacca" (lettori affezionati, due volte la parola "cacca", e con questa tre, nello stesso post: siete contenti?). Che fare, ahimè, di quest'altra gattina? E poi, ho visto il Guppy, la barca rossa di Laura Dekker. Laura è la più giovane navigatrice in solitaria del mondo, ha fatto la sua prima traversata in solitario dall'Inghilterra all'Olanda a 13 anni, e adesso che ne ha 15, o forse 16, sta circumnavigando il mondo sulla sua barca di 11 metri e mezzo. Laura ha preso il gattino. E' destinato a vedere un sacco di posti diversi, questo gattino, e chi volesse seguirlo può traslocare sul sito di Laura, nella sezione del suo blog. Mi ha detto che ha sempre pensato che avrebbe accolto un gatto a bordo, "se gliene fosse piovuto uno dal cielo". E' sempre bello impersonare il cielo, quando non piovono pietre!

1 commento:

  1. Il cielo si è aperto, il sole è uscito e i gattini hanno trovato un posto sicuro grazie a te, e alle tue figlie che li hanno visti e hanno giustamente insistito. Brave brave brave, che bella storia!
    Paola

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