Siamo a Coco Ovest, qualche giorno fa si è levata una gigantesca luna piena che, come direbbe Jannacci, pareva un limone gettato nell'acqua, mentre il sole incendiava l'orizzonte sul lato opposto.
Siamo totalmente soli in quest'ancoraggio, l'isola è bellissima ma molto trascurata: la falda acquifera che giace sotto molte di queste isole è sprofondata, il pozzo è quasi asciutto e molte palme sono morte o cadute, anche a causa della progressiva erosione della spiaggia.
Uno dei lati dell'isola è un cimitero spettacolare di tronchi provenienti dalle foreste tropicali e portati qui dal mare, alcuni sono resti di alberi giganteschi, le cui dimensioni originarie si possono appena intuire da queste sculture titaniche scolpite sulla sabbia.
L'altro lato dell'isola è un cimitero di diversa natura, sulla rena fine e bianca giacciono rifiuti di ogni tipo portati qui dalle correnti e gettati in mare da chissaché e chissaquando.
Due giorni fa ci siamo dedicati a uno dei lavori di maggiore soddisfazione che si possa fare su queste isole, almeno per quanto mi riguarda: abbiamo raccolto chili e chili di bottiglie, scarpe spaiate, bambole senza testa, medicinali in quantità sufficiente per un esercito, taniche, stracci, sacchi di iuta, polistirolo, spazzole, spazzolini, deodoranti, pannolini per bambini e persino una sedia di plastica, abbiamo messo tutto su una pira di foglie di palma e abbiamo acceso un grande falò, che ha bruciato fino a sera.
Esiste qualcosa di primordiale nella gioia che dà l'accendere un fuoco in spiaggia, e io credo che qualcosa nel nostro dna più antico si ricordi di quando avere il fuoco faceva la differenza tra la vita e la morte.
Nei prossimi giorni la spiaggia tornerà sporca come prima, è tanta la plastica che viaggia per mare e ne sa qualcosa il continente di spazzatura che occupa nell'Oceano Pacifico una superficie pari al Texas.
Come svuotare il mare con un cucchiaino. Però è stato bello lo stesso.
mercoledì 11 aprile 2012
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Ciao siamo Claudio e Roberta, ospiti di Timo e Miriam sul Keadue.
RispondiEliminaSolo pochi giorni fa (sembrano mesi ora che siamo nel freddo Nord Italia) eravamo anche noi a Coco Bandero ed abbiamo contribuito, insieme a voi, a svuotare il mare con un cucchiaino, raccogliendo e bruciando foglie di palma, plastica e tutte le varie schifezze che il mare decide di far approdare su queste isole.
Mentre le vostre deliziose "creature" erano alle prese con una creatura decisamente meno intraprendente di loro (un geco) che avevano scovato nel sottobosco (si dice così anche se si tratta di palme ???) e si era trovato malauguratamente alla loro portata, noi "grandi" disquisivamo degli istinti primordiali, che a volte, più o meno incosciamente, riemergono e spingono esseri umani, arrivati da parti diverse del mondo, e diretti verso diversi destini, a fare "tribù" e riunirsi intorno ad un fuoco crepitante.
Di quei giorni alle San Blas ci restano formidabili ricordi e la piccola consolazione di aver lasciato il mondo (....anche se solo una piccola isola......) un po meglio di come l'abbiamo trovato.
Volevamo solo salutarvi e ravvivare le piacevoli sensazioni che abbiamo provato conoscendovi e percorrendo con voi un piccolo tratto della lunga rotta che ad ognuno di noi tocca percorrere.
Buon vento a Servalabari ed al suo euipaggio
Clod & Roby
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