

Con il permesso del legittimo autore, ovvero il mitico Claudio della barca Virginia, pubblico questo suo pezzo memorabile, che commenta la nostra vita di genitori a bordo. Ale e io abbiamo riso molto, anche e soprattutto perché è tutto vero, è proprio così, e come sempre la realtà alla fine supera sempre qualsiasi finzione, anche letteraria!
"Cara Federica, i tuoi sì che sono racconti che danno una frustata a tutte le più cruente scene ad alta tensione dei triller più spietati e intrisi del sacro fuoco del nodo in gola, riducendole a ciarpame inutile e senza gusto.
Qui si parla finalmente di cacca, quella vera e non quella finta dei film patinati dove anche la merda profuma.
Qui si sente l'odore rivoltante delle pappette mal digerite, del cocco che non è stato ancora attaccato dai dagli enzimi infantili, del pesce che una volta trasformato diventa una bomba batteriologica, la vera cacca, quella che riempie con la sua calda fragranza ogni dove in una barca e permane per lungo tempo.
Si parla di disastri ecologici di proporzioni immani ove piante esotiche vengono fagocitate da pannolini che vi si attaccano sostituendosi alle verdi foglie e scacciando col loro odore anche le più coriacee citras.
Di lotte con roghi fumosi dove due genitori devono esibirsi in scontri per riuscire a cremare le sostanze più ininfiammabili che la chimica abbia mai prodotto, producendosi a loro volta ferite e lesioni a dir poco drammatiche.
E che dire delle due belve che ancor molto prima del levar del sole già sono in agguato nelle loro cuccette, pronte coi loro lamenti e carpire l'ultimo sonno dei poveri babbo e mamma.
Lui la sta abbracciando lei gli si struscia addosso ed ecco la parola temuta, odiata, ma allo stesso tempo agognata e sognata prima che fosse proferita per la prima volta.
Una parola che ti commuove e ti fa gioire una volta sola, la prima, poi per il resto della vita diventa il campanello d'allarme di qualcosa che non si sa se sia spiacevole o meno.
MAMMA!!!!!
Comincia la battaglia a tutto campo, in cucina, in bagno, sul gommone, sul ponte, il nemico in questa guerra va salvato, accudito, rispettato, educato, in pratica amato più di se stessi.
Una guerra strana dove a perdere sono sempre babbo e mamma.
Le battaglie si svolgono ogni giorno e al calar del sole i nemici, stanchi di vincere, vengono riportati ai giacigli e baciati teneramente, con la speranza che il giorno dopo siano in forma per ricominciare a rompere con la stesa intensità, perchè se non lo fanno allora sono malati e babbo e mamma cadono in depressione.
La scena si conclude a leccarsi reciprocamente le ferite, davanti a due aragoste e un bicchier di vino giacciato mentre le stelle sorridono dall'alto pensando che se gli umani non fossero stati inventati il sorriso non sarebbe mai comparso nell'universo."
Claudio è bravo, si capisce che è persona sveglia e vede l'essenziale e sa usare l'ironia.
RispondiEliminaIo fossi in te lo ringrazierei molto per il delizioso e memorabile ritratto, tuttavia gli introdurrei una figlia nottetempo in cabina perchè lo vedo troppo sghignazzante!
AH AH Shant ha ragione!
RispondiEliminamentre leggevo avevo un sorriso sul viso, il sorriso di chi capisce e sa che non abbiamo via d'uscita se non tra qualche anno... resistiiiiiiiii!!!!
Claudio è quel signore che ci guarda sornione come un gatto dal tetto?
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