

Niente paura, non siamo noi agli sgoccioli, è proprio la nostra riserva del gas per cucinare che è finita, e dunque tra poco dovremo lasciare il bellissimo ancoraggio di Coco Ovest, dove siamo ormai fermi da una settimana, e far rotta verso Narganà per riempire le bombole ormai vuote.
Non ne abbiamo nessuna voglia, le bambine hanno ormai preso possesso del territorio, e con nostra soddisfazione (ma c'è da dire che Alessio lo aveva previsto sin dall'inizio) hanno dismesso e progressivamente dimenticato tutti i loro ingombranti e chiassosi giocattoli da spiaggia in plastica, e giocano con tutto quello che trovano: conchiglie, bastoncini, foglie di palma, pezzi di corallo, qualsiasi cosa va bene. L'unico svantaggio è che poi pretendono di portare a bordo tutti i loro tesori, e poiché c'è un limite alla quantità di conchigliame vario che può essere stipato in barca, a volte son dolori quando è ora di rimontare sul gommone. Chiara a dire il vero è generalmente poco affezionata alle sue proprietà e la maggior parte delle volte accetta di buttare allegramente in mare le sue cose, e se capita anche quelle di Anna, e allora sì che scatta la tragedia: Anna si ricorda certosinamente dei suoi possedimenti ed è capace disperarsi per un pezzo di conchiglia gettato proditoriamente fuori bordo dalla sorellina e perduto per sempre.
Ieri Alessio e io abbiamo osato montare in spiaggia, per la prima volta quest'anno, le amache, ed è stato un esperimento riuscito. Sdraiata sull'amaca, mi dondolavo mollemente con un piede, e guardavo le mie bambine correre avanti e indietro, giocare assieme, cercare, trovare, costruire in una autonomia totale e industriosa che l'anno scorso sarebbe stata fantascienza, e vederle così libere e felici mi ha fatta sentire in pace con me stessa e con il mondo.
Verso mezzogiorno le bambine hanno dato segni inequivocabili di fame e stanchezza, cominciando a buttarsi la sabbia negli occhi reciprocamente, a spingersi e a litigarsi la stessa conchiglietta bianca, attorniate da decine di conchiglie esattamente uguali a quella, e allora Alessio ed io ci siamo guardati, e senza proferir parola abbiamo ripiegato le nostre amache.
Time out finito, la partita ricomincia.
E' stato breve ma è stato bello, e chi si accontenta gode!
Nessun commento:
Posta un commento