Siamo arrivati a Cayo Hollandes, fuori piove e tira vento, si è rotta l'autoclave (cioè l'affare che pompa elettricamente l'acqua dolce fuori dal serbatoio), una montagna di piatti sporchi attende di essere lavata, Alessio munito di pila frontale opera a cuore aperto la pompa.
Sono giunta a una conclusione: la nostra barca è gelosa, dispettosa e vendicativa. Guai a muoverle una minima critica, o peggio a fare un complimento ad alta voce a un'altra barca, o anche solo a esprimere un muto desiderio per una doccia calda o un giro di lavatrice. L'offesa mortale è stata lanciata, e si può star sicuri che il conto verrà servito al momento giusto. Ad esempio, si romperà la drizza del fiocco durante la traversata dell'Oceano Atlantico (dicembre 2005), oppure partirà il termostato del frigorifero costringendoti a spegnere e riaccendere il frigo manualmente ogni due ore (gennaio 2007), oppure morirà il generatore eolico quando è la tua unica fonte di energia alternativa, obbligandoti ad accendere il motore svariate ore al giorno per ricaricare le batterie (2009), poi siccome il motore a quel punto è diventato necessario, cederà la cinghia dell'alternatore del motore stesso (sempre 2009), o ancora, si romperà il pilota automatico incollandoti al timone per ore nelle lunghe navigazioni (2010) e, dulcis in fundo, passerà a miglior vita il frigorifero, visto che hai due bambine piccole a bordo, chili di parmigiano e prosciutto e litri di latte da conservare (2010).
Poiché la barca sa attendere e la vendetta è un piatto da gustare freddo, prima che si rompa qualche sistema essenziale per la qualità di vita di bordo devono verificarsi le seguenti circostanze: vento a 25 nodi fisso con raffiche a 30 nodi (corrispondenti, per i terricoli, a una sessantina di chilometri orari), pioggia intermittente a intervalli fissi, con scrosci a cortina, equipaggio murato in barca.
La configurazione post rottura è sempre la stessa: barca sventrata, pezzi di ricambio e utensili da tutte le parti, padre sporco di grasso o olio a testa in giù in qualche gavone, madre con pettinatura a schiaffo fatta dal vento che latra "NO" in continuazione, in preda al cabin fever, alle sue figlie in assetto variabile:
a) esplorativo: quanti begli utensili, quante belle viti, anzi ci piace proprio questa qui che è l'unico esemplare in grado di entrare nel ricambio che sta aggiustando papà, oops ci è caduta in sentina! Scuuuuusa!
b) litigioso: fatti in là, no fatti in là tu, no tu, no tu c'ero prima io, no io, uhaaa mamma mi ha picchiato sulla testa, buahhh papà ha cominciato lei, sei brutta, no brutta tu, no tu, eccetera.
c) enciclopedico: papà che cosa stai facendo? Perché lo stai facendo? Perché si è rotto? Perché avviti quello? A che cosa serve questo? Quando finisci? Perché non funziona? Perché non mi rispondi? Perché ti devi concentrare? Non si diiiiice quella parooooolaaaaaa!
Oh, mi raccomando, acqua in bocca, che tutto questo resti tra di noi: se una sola parola giunge all'orecchio della nostra barca, potrebbe capitare che la randa decida di stracciarsi durante la prossima navigazione!
mercoledì 7 marzo 2012
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