sabato 17 marzo 2012

Pioggia di banane su di noi

Ehi, chi ha fatto la spia? Dopo il mio post di sfogo su quanto la nostra barca sia permalosa e vendicativa, l'indicatore di profondità nel pozzetto ci ha lasciati nel bel mezzo della navigazione... come volevasi dimostrare!
Bellissima bolinata da Narganà con mare piatto e tanto vento, forse un filo troppo invelati perché abbiamo messo più volte la falchetta in acqua: il che, tradotto, vuol dire che quando si risale il vento la barca procede inclinata, talvolta talmente tanto che uno dei suoi bordi finisce immerso in acqua, e seduti nel pozzetto si può guardare il mare... dall'alto in basso! All'interno della barca, tutto ciò che non è stato ben fissato vola da una parte all'altra della barca, e per camminare è necessario tenersi saldamente ai tientibene (che infatti non sono stati chiamati così a caso!).
Qualche notizia spicciola dalla Purple Family: negli ultimi giorni il tempo è stato infame, pioggia e vento forte quotidiani, umore a bordo ondivago, bambine a tratti litigiose, spleen in agguato. Le bambine hanno giocato a carte talmente tanto che mancava loro soltanto un bicchiere di whisky, una nuvola di fumo stantìo e una pila di dollari sul tavolo per poterle visualizzare in qualche bisca clandestina nei sobborghi di New Orleans.
Anna ha iniziato una collezione di semi che sta raggiungendo proporzioni preoccupanti e che non pare esser vicina a conclusione, Chiara glieli sottrae sistematicamente tutti, nascondendoli in tutti i recessi della barca con conseguente caccia al tesoro di tutta la famiglia, tra gli alti lai di Anna.
In questi giorni ho compiuto diversi errorucci di valutazione, da vera principiante: il primo è stato di tagliare i capelli ad Alessio a prua, in una giornata ventosissima: alla fine del taglio, con orrore ci siamo resi conto che la coperta era cosparsa a tappeto di capelli tagliati, e l'equipaggio, armato di straccio e ramazza, ne ha avuto per un paio d'ore.
Il secondo è stato comprare diversi caschi di bananine verdi, che abbiamo appeso fuori, sotto i pannelli solari: forse pensavo che maturassero una alla volta, permettendoci di allungare mollemente la mano e coglierne tre o quattro al giorno, con comodo e secondo nostre necessità. Invece, dopo un solo giorno tutte le banane sono passate contemporaneamente, stile semaforo, da un bel verdone militare a un chiassoso giallo canarino e, dopo un giorno ancora, hanno cominciato a cadere spontaneamente dai caschi con dei secchi "toc". Il consumo di banane giornaliero è aumentato esponenzialmente, poi c'è stata la prima defezione da parte di Anna (mamma, basta, non ne posso più di mangiare banane), poi ha ceduto Chiara che, siccome è ghiottissima di banane, ha resistito stoicamente, finché all'ennesima domanda "Chiarina, la vuoi una banana?" ha sentenziato, seccamente "A me non piacciono PIU' le banane!".
Quando la pioggia di bananine è diventata una ossimorica grandinata molliccia, ho a malincuore buttato tutto a mare.
Appena in tempo: cominciavo ad avere la sensazione che mi stessero crescendo la pelliccia e la coda!

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