


Certo che siamo viziati. Sono ormai lontani tempi in cui il nulla regnava sovrano, qui alle San Blas, e una lattina di mais o di fagioli erano il massimo della verdura cui si poteva aspirare. Adesso, suppergiù una volta alla settimana, una lancia a motore carica di ogni bendidìo parte da Narganà e fa il giro degli ancoraggi a rifornire le barche di frutta, verdura e altri generi di prima e addirittura di seconda necessità. Per dire, volendo si può comprare anche il detersivo per i piatti, o la cocacola. Vabbè, comunque non avevo bisogno di trovarmi in un posto sperduto delle San Blas per avere la riprova che la cocacola arriva dappertutto, non conosce limiti e frontiere, sì non cresce ancora sugli alberi o sulle palme ma sono certa che prima o poi succederà anche questo.
Come dicevo è arrivata la lancia della frutta e della verdura, e noi tutti felici e contenti abbiamo fatto la nostra spesa settimanale, poi abbiamo lasciato tutto in coperta in attesa di essere lavato ed esaminato.
Eh già, perché dopo che nel 2006, prima della traversata transatlantica, a guisa di novella arca di Noè imbarcammo una coppia di scarafaggi nascosti tra la frutta e verdura, con le conseguenze che vi lascio immaginare, siamo diventati scrupolosi al limite del paranoico per quanto riguarda il lavaggio e l'esame di ogni verdura a bordo.
Dunque, con tutto bellamente esposto in coperta siamo tornati di sotto a far colazione, finita la quale ho dato a Chiara tutte le bucce da buttare a mare, cosa che le piace molto.
Orbene, ogni genitore ben sa che un bambino troppo silenzioso è un bambino innocuo solo a patto che dorma, diversamente sta architettando o compiendo qualche danno, di solito irreversibile. Io lo so bene, perché le mie bambine mi hanno, nell'ordine, allagato la casa, affrescato divani e pareti e pelato in un sol colpo tutte le piante di basilico, menta e salvia. Però lo hanno fatto molto silenziosamente!
Ergo, dopo qualche secondo di silenzio sospetto di Chiara, mi sono affacciata in pozzetto giusto in tempo per vedere mia figlia che gettava fuoribordo, con regolarità cronometrica e con movimento elegante dell'avambraccio, tutta la frutta e la verdura appena acquistata, una alla volta.
Una fila variopinta di ortaggi galleggianti si snodava dalla nostra poppa verso il largo, come un lungo nastro colorato.
"NOOOOOOO!" ho ruggito, senza trovare altre parole che articolassero meglio il concetto che volevo trasmettere.
Dopo di che, un osservatore esterno e imparziale avrebbe potuto vedere la differenza di sangue freddo di cui i due generi maschile e femminile presenti a bordo hanno dato prova in questo frangente.
Una donna adulta saltellava gridando "Ale tuffatituffatituffatituffati prendileprendileprendileprendile", un'altra femmina più piccola saltellava gridando "papà galleggiano! Prendileprendileprendile", e un'altra femmina ancora più piccola saltellava gridando "Oh oh! Ho fatto un pasticcio! Oh oh!".
L'unico uomo a bordo, ben lungi dal tuffarsi, ha calato senza fretta il gommone, ha atteso Gigi che aveva visto la scena e arrivava a dare aiuto, e insieme sono andati con calma a recuperare la frutta e la verdura, che la corrente aveva spinto ormai lontano.
Già, il gommone. E chi ci avrebbe mai pensato: vuoi mettere come è più logico tuffarsi vestiti e senza pinne, nuotare affannosamente, rastrellare a nuoto tutta la frutta e la verdura e poi tornare indietro controcorrente, spingendo in qualche maniera tutto quanto?! Era un impulso ben più sensato, no?