giovedì 24 luglio 2014
The sound of silence
Spiagge deserte e sconfinate, tramonti tintorettiani, colori cangianti del cielo e del mare. Tanta magniloquenza della natura dovrebbe essere goduta in un riverente silenzio, come logico contrappeso; ma il silenzio non è tenuto in nessuna considerazione dalle bambine.
In ogni istante della nostra giornata di adulti risuonano richiami infantili, melodiosi o imperiosi secondo le circostanze, in una condivisione totale di qualsiasi bisogno corporeo (fame, sete, sonno, cacca).
Gli spazi, così immensi, vasti e azzurri intorno a noi, sono scanditi da un chiacchiericcio continuo fatto di domande, pensieri, considerazioni, canzoncine, litigi.
Care figlie mie, so già che, quando sarete due adolescenti barricate dietro le cuffiette dei vostri ipod, e cavarvi una risposta più articolata di un monosillabo sarà un'ardua impresa, io rimpiangerò questi momenti di horror vacui sonoro, quando nessun vostro pensiero mi è stato precluso.
Eppure, a volte desidero lo stesso, ardentemente, un momento di silenzio, per godere di un tramonto, osservare un uccello volare e ascoltare la mia voce interna, un po' come quando si accosta una conchiglia all'orecchio e si sente il rumore del mare.
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