E' l'ultima sera al Shelter Bay, come al solito la connessione Internet non funziona. Che rabbia, volevo mettere una carrellata di foto prima di partire. Vabbè, niente di nuovo, tutto il mondo è paese, anche in Italia spesso la connessione Internet non funziona, e come in Italia la risposta è sempre uguale, ovvero "eh già, non funziona, ci stiamo lavorando, risolveremo PRESTO". L'unica differenza è che qui l'equivalente dei nostri call center, che in Italia ti rimbalzano con risposte improbabili stile muro di gomma, è costituito da un unico individuo dallo sguardo vacuo che peraltro svolge la sua funzione respingente altrettanto efficacemente, anzi a dirla tutta essere vago e inconcludente è l'unica cosa in cui riesce a essere efficiente.
Vabbè.
Dopo giorni di meditazione, abbiamo deciso di partire domani, nostro malgrado. In realtà la giornata migliore per partire sarebbe lunedì, ma procrastinare la partenza ulteriormente vorrebbe dire, per Vanda, essersi sparata praticamente tutta la vacanza al marina di Shelter Bay, con nemmeno 5 giorni di barriera corallina, spiagge bianche e pesci colorati, cioè praticamente un assaggio. No, non è giusto. Se fossimo solo Ale e io con le bambine la nostra scelta di partenza non sarebbe mai caduta su domani, semplicemente perché le previsioni sono pessime. Ci aspetta una traversata controvento e dunque di bolina stretta con vento a sfavore di 20 se non 25 nodi, e onde alte 4 metri. Questo, tradotto per i terricoli, significa in parole povere viaggiare per ore e ore cercando di strappare un metro alla volta alla furia di tutti gli elementi contrari, su una barca fortemente inclinata su un lato e con la prua che va su e giù per le onde come sulle montagne russe. Oppure, stare dentro una lavatrice per 5 ore, insomma ci siamo capiti. Io ho già fatto questa esperienza varie volte, per i fanatici duri e puri della navigazione è una vera figata, io a dire il vero ho vomitato l'anima ogni santa volta e questo giro spero che il santo dimenidrinato (leggasi xamamina o valontan), di cui intendo far un uso smodato, mi salvi la pellaccia perché ho le bambine cui badare e di sentirmi male proprio non me lo posso permettere.
Sarà interessante cambiare pannolini merdosi con la nausea e intrattenere le bambine in queste condizioni, sempre che non decidano di star male pure loro, ad Anna ho intenzione di dare un quarto di valontan in supposta, per Chiara spero che quella leggenda metropolitana che vuole i bambini entro i due anni immuni dal mal di mare sia vera.
Beh, comunque se dovesse buttare davvero male, giriamo la prua e torniamo indrè.
Che dire, oh Poseidon, allontana da me questo amaro calice.
giovedì 15 gennaio 2009
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In attesa del nuovo racconto, vi mando un paio di baci.
RispondiEliminaCara! A me il mal di mare è venuto solo a leggere la tua descrizione...
RispondiEliminaMi auguro che le previsioni siano ben peggiori della realtà e che il vostro viaggio vada alla stra grande.
Per me siete, lo ribadisco, dei miti stratosferici!
In bocca al lupo per la traversata,
un grande abbraccio,
Jenny&Family
Come Jenny, anche a me è venuto il mal di mare solo a leggere quello che vi aspetta.Però spero che tutto vada bene. A proposito, hai delle bimbe stupendissime!!
RispondiEliminain bocca al lupo
RispondiEliminase vuoi mi metto due dita in gola e ti faccio compagnia :-)
in bocca al lupo schenny, non sai quanto penserò a te...
RispondiEliminamagari mi metto anche due dita in gola per essereti più vicina :-))
Spero che eolo sia addormentato.
RispondiEliminaBaci.
Arrivo tardi, starete vomitando da ore. Spero di risentirvi presto, ovviamente dalle San Blas. PS. chissà come è facile tagliare una supposta in 4 parti UGUALI col mare grosso e la nausea...
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