giovedì 29 gennaio 2009

Sempre a Coco Bandero




Se penso che a Colon Ale e io ci siamo comprati una decina di dvd, già pregustando delle belle seratine davanti al dvd portatile con birretta fredda e noccioline, mi viene da ridere. Anzi, rido: ah ah ah. Qui la sveglia suona alle 06.00 del mattino, sotto forma di bambine, o alle 07.00 quando dice bene, e per tutta la giornata le belve non ci danno un attimo di tregua: ne cambi una e dopo due minuti è da cambiare anche l'altra, complici anche i dannati pannolini panamensi che non assorbono niente, poi mentre ne imbocchi una intrattieni, plachi o blandisci l'altra, spalmi la crema a una mentre vesti l'altra, io praticamente faccio sempre qualsiasi cosa con una delle mie figlie a turno perennemente in braccio e l'altra questuante che bercia abbracciandomi le ginocchia per venire su anche lei. Meno male che c'è la spiaggia che ci dà un attimo di respiro, le bambine lì si possono scatenare e noi rifiatare. Noi due arriviamo a sera che non stiamo più in piedi, figurati se ci guardiamo i dvd! Comunque i momenti per noi riusciamo a tirarli fuori lo stesso, un aperitivo al tramonto ci scappa spesso e volentieri, e ieri abbiamo comprato dai Kuna, per 3 dollari e 50 centesimi, due aragoste e un polipo da mezzo chilo e abbiamo mangiato da re, in pozzetto, al lume di candela e con una bella bottiglia di vino bianco freddo. Insomma, con due bimbe piccole si fatica da bestia ma siamo pur sempre ai Caraibi! Le bambine dal canto loro sono felici, in fondo ci hanno tutti e due per loro 24 ore al giorno. Qualche giorno fa abbiamo scoperto con sommo orrore che i Kuna cui davamo la spazzatura convinti che l'avrebbero bruciata in realtà la buttano in mare, dire che mi sono sentita male a pensare ai nostri pannolini impigliati per l'eternità nelle mangrovie è dir poco, ad ogni modo abbiamo deciso ovviamente di bruciarci la spazzatura per conto nostro (da qui la gamba bruciata di Ale!), peccato che i pannolini purtroppo e inaspettatamente brucino poco e male, dobbiamo usare la benzina. E dunque sarebbe una gran bella cosa se Anna collaborasse anche lei smettendo una buona volta sto dannato pannolo e entrando nel magico mondo dei bambini spannolinati, io però conosco bene il mio pollo e sapevo già che nulla avrebbe funzionato. Anna non vuole assolutamente fare nulla nè nel vasino, nè nel water con riduttore, abbiamo provato a lasciarla nuda e si fa tutto addosso senza batter ciglio, abbiamo provato a lasciarla con le sole mutandine e idem, infine glielo abbiamo proprio chiesto e abbiamo ricevuto la seguente risposta "ma io non voglio togliele il pannolino". Sul ponte sventola bandiera bianca...

martedì 27 gennaio 2009

Falò a Coco Bandero

Ho una notizia cattiva e una buona. La cattiva è che ieri mattina, nel bruciare la spazzatura, ad Ale è andata a fuoco la tanica di 5 litri di benzina che aveva in mano ed è stato solo grazie a un bel po' di dose di fortuna e alla sua prontezza di riflessi che gli ha preso fuoco soltanto la parte posteriore della gamba e lui non è diventato una torcia. Sarebbe potuto essere un vero disastro anche perché c'era Anna con lui, seppur tenuta a debita distanza, certo però che se fosse successa una qualche tragedia ci avrei messo ancora un paio di ore almeno prima di insospettirmi e preoccuparmi, e l'isola è piccola, deserta e disabitata. La comunità degli italiani si è subito mobilitata con profferte di aiuto e garze e rimedi vari, io comunque avevo fatto personalmente la mia farmacia di bordo 3 anni orsono e a bordo ho di tutto e di più, avevo previsto ogni tipo di emergenza grave, ustioni di vario grado incluse, dunque ho immediatamente medicato Ale e, questa la buona notizia, stamattina ho avuto la bella sorpresa di constatare che nessuna delle ustioni è evoluta in piaga, che non vi è essudazione nè traccia di infezione e che la pelle, pur bruciata e annerita, non si è staccata lasciando tratti di carne viva. Dunque tutto procede bene, ho scrupolosamente rimedicato e sono ottimista sull'evolversi delle ferite. Purtroppo però, anche se Ale fatica a farsene una ragione, per lungo tempo la gamba non potrà toccare acqua marina nè vedere la luce del sole, quindi per lui niente bagni, nè pesca, nè attività ludiche in acqua con le bambine e questo è davvero un peccato. Siamo ancorati in un posto meraviglioso, praticamente al cento di un triangolo i cui vertici sono costituiti da 3 isolette da cartolina, deserte e assolutamente adatte per le bambine. La spiaggia più vicina è a pochi metri dalla barca, volendo si raggiunge a nuoto in poche bracciate. Al centro, un pozzo di acqua dolce permette di lavarsi e fare anche il bucato. Si fanno grandi barbecue e ci si riposa sulle amache tese tra le palme, mentre le bambine si divertono in spiaggia sotto il mio occhio vigile. Tutto bene dunque, a parte questo spavento, più per ciò che sarebbe potuto capitare, e il dispiacere di Ale per non poter andare a caccia grossa insieme agli amici delle due barche limitrofe, Roberto con Imma e Enzo con Rita. Ci resta sempre la traina col gommone però! Stamane è arrivata anche una barca di francesi con un bambino di 18 mesi a bordo, la madre mi ha detto che anche suo figlio ha sofferto di maldimare come le mie. Anna dapprima era contenta del nuovo amico, almeno fino a che non ha realizzato che avrebbe dovuto dividere con lui tutti i suoi giocattoli... lì è scattata la tragedia. Vedremo come andrà nei prossimi giorni, si prevedono botte da orbi a turbare la quiete di queste spiagge da paradiso...

domenica 25 gennaio 2009

Cayo Holandes


Eccoci giunti a Cayo Holandes, il posto è bellissimo, l'isola davanti alla quale abbiamo ancorato è disabitata e molto adatta alle bambine, con larghe piscine di acqua azzurra e bassa e un bel praticello verde tra le solite palme. Anna come sempre alla fine della giornata non voleva più risalire sul gommone, come al solito c'è voluto del bello e del buono per convincerla a mollare tutto per tornare in barca. Chiara ha osato le prime sortite dalla sua tinozza in spiaggia, toccava la sabbia con grande circospezione e pareva aver deciso che non nascondeva insidie, quando ha un certo punto siamo stati richiamati da grandi strilli: Chiara aveva afferrato un piccolo paguro che a sua volta aveva afferrato con la chela il suo pollicione, e non voleva più staccarsi... niente di grave, ma chissà se lei si fiderà di nuovo! Domani andiamo a Narganà, dove vive una grossa (relativamente) comunità Kuna e dove Vanda, ahinoi, partirà alla volta di Panama dopodomani.

mercoledì 21 gennaio 2009

Pesca grossa


Ieri Ale e Claudio sono tornati dalla loro battuta di caccia con due dentici di 5 chili ciascuno e svariati altri pesci di dimensioni più piccole... uno dei due era grosso poco meno di Chiara e entrava a stento nel forno! Dunque pomeriggio e serata passati a eviscerare, sflilettare, condire e cucinare, una parte del pesce ce lo siamo mangiato crudo, marinato in aceto e limone e condito con cipolle e peperoni, una squisitezza e la notizia del giorno è che a Chiara il pesce crudo piace moltissimo. Abbiamo il frigorifero stipato di pesce per i prossimi due giorni! Oggi minitraversata fino a Cayo Holandes, dove c'è uno dei reef più belli dell'arcipelago, e immersioncina con maschera e pinne per Vanda che non ha mai visto la barriera corallina... le piacerà di sicuro. Domani è il suo ultimo giorno e domani sera dovremo essere a Narganà perché dopodopami alle 06.30 Vanda prenderà l'aeroplanino per Panama... ci mancherai Vanda!

martedì 20 gennaio 2009

Cayo Limon
















Eccoci finalmente giunti a Cayo Limon, un vero paradiso terrestre da cartolina, spiagge candide con sabbia fine come cipria e le palme d'ordinanza che si protendono verso il mare turchese. Abbiamo caricato sul gommone bambine, formine e secchielli vari più l'amaca e siamo andati a trascorrere una quieta mattinata tra stelle marine, granchi e coralli. Ale ha tirato l'amaca tra due palme, Anna è stata molto indaffarata a costruire castelli con le sue formine mentre abbiamo scoperto che Chiara adora fare il bagnetto solo nella sua tinozza. Ma si può avere una bambina di un anno che, nelle isole tropicali, ha paura di toccare la sabbia? A un certo punto della mattinata sono inoltre sbarcate le bambine della barca francese di fianco alla nostra, così facevano proprio un bel quartetto: 13 mesi, 18 mesi, 28 mesi e 38 mesi, una bella scaletta. Ovviamente verso le 11.00 le mie figlie hanno cominciato a rognare per fame e stanchezza, abbarbicandosi a me stile edera rampicante, mentre le bimbe francesi, secondo il più classico stereotipo, nuotavano felici e sorridenti e giocavano per conto loro. Un'istantanea della madre italiana con figlie al collo e madre francese in conversazione rilassata ci sarebbe proprio voluta! Ieri ha attraccato la solita piroga di Kuna venuti a vendere le loro molas, ovvero le pezze di stoffa di vari colori che le donne Kuna cuciono a mano e che sono bellissime, sono uscita per dire che no grazie, non avrei comprato altre molas, la barca rigurgita di molas, ma stupore degli stupori sulla piroga c'era Venancio in persona! Di solito le molas vengono cucite dalle donne, ma Venancio è un uomo e cuce le molas più belle dell'intero arcipelago, lo conoscevo per fama per aver visto le pezze che Andrea mi aveva portato dalle isole due anni fa, davvero speciali, e quindi sono stata ben contenta di farlo salire in barca e di permettergli di sciorinare in pozzetto le sue opere d'arte, una pezza più bella dell'altra, in tutto alla fine gliene abbiamo comprate sette, ma come si fa a dire di no alle molas di Venancio?!

lunedì 19 gennaio 2009

Traversata da Portobello a San Blas - Chichimè




Eccoci finalmente a Chichimè, dopo due giorni di navigazione. Dopo l'arrivo in taxi a Portobello, abbiamo fatto una mini navigazione da Portobello a Linton il giorno successivo, niente di che, solo un paio di ore di rodaggio, dopo le quali ho definitivamente concluso che:
a) la teoria che vorrebbe i bimbi piccoli immuni dal mal di mare è definitivamente una leggenda metropolitana da sfatare, avendo sia Anna che Chiara sofferto. Chiara infine, dopo due ore di su e giù per le onde, ha visto bene di vomitare una volta per tutte il suo biberon di latte sulla nostra cuccetta in quadrato, mentre Anna ha, più saggiamente, dormito intontita tra le braccia di Vanda per tutto il tragitto.
b) l'avversione dei navigatori verso la chimica farmaceutica è immotivata. Il perché la maggior parte dei navigatori preferisca soffrire come una bestia (a volte fingendo pure di stare bene, come se il mal di mare fosse un marchio di nefandezza!) o alla peggio ricorrere a fantasiosi e improbabili rimedi (compressori del polso, ginger, cocacola e rimedi della nonna vari ed eventuali) piuttosto che ricorrere ai ritrovati della scienza e della tecnica mi è incomprensibile. E vale anche per me, visto che finora non mi ero ancora impasticcata di xamamina, cosa che ho fatto invece questa volta con grande soddisfazione e ottimi risultati. Mal di mare tiè!
Comunque dopo due sole ore di navigazione con mare grosso contrario le bambine erano stanche e abbastanza stravolte: Chiara ha dormito 15 ore di seguito! Il che mi ha preoccupato molto per la traversata che ci aspettava il giorno successivo, preoccupazione motivata, visto che ieri ci siamo sparati ben 8 ore di navigazione la maggior parte delle quali è stata di bolina stretta e beccheggio senza requie. Vanda, che durante la prima mini traversata da Portobello a Linton non aveva sofferto per nulla, ha suo malgrado patito e naturalmente le bambine hanno sofferto anche loro, comunque alla fine siamo arrivati nel paradiso delle San Blas e qui abbiamo intenzione di appoggiare ben bene il culone della barca e fare finalmente vita da spiaggia vera.
I Kuna sono già venuti in massa a conoscerci, le bambine li attraggono molto e continuano a chiedermi se le bambine sono le mie, evidentemente il mio aspetto di madre ormai quarantenne non li convince del tutto!
Sui Kuna vale la pena di aprire un capitolo a parte, ne parlerò diffusamente nei prossimi giorni, ora è tempo di fare il pane.

sabato 17 gennaio 2009

A Portobello in taxi




Stamani ci siamo svegliati, verso le 07.00, con un vento furioso che ululava già al marina. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso che come battesimo del mare per le bambine proprio non era cosa. E' dunque scattato il piano B, ovvero Ale è partito da solo con la barca alla volta della baia di fronte a Portobello, sfidando gli elementi, mentre Vanda, le bambine ed io siamo rimaste al marina fino alle 14.00 dopo di che abbiam preso un taxi e siamo andati in macchina fino a Portobello, dove Ale ci ha recuperate col gommone. Ottima decisione, sono molto contenta, il viaggio in macchina è andato liscio e per Ale ovviamente non c'è stato nessun problema a farsi il pezzo di navigazione da solo.
Vorrà dire che ci testeremo domani nella traversatina verso Linton, anzi forse domani nemmeno perché si tratta di poco più di un'ora che faremo a motore e sottocosta, il vero battesimo del mare per le bambine sarà dopodomani con la traversata da Linton alle San Blas.
Null'altro da segnalare, se non che per tutto il tragitto in gommone dal moletto dove Ale è venuto a prenderci alla barca, Anna ha pigolato a intermittenza "io ho paula di andale sul gommone!".
Tutto bene comunque, umore alto e tanta voglia di arrivare a buttare l'ancora a Cayo Holandes!

giovedì 15 gennaio 2009

La vigilia della traversata

E' l'ultima sera al Shelter Bay, come al solito la connessione Internet non funziona. Che rabbia, volevo mettere una carrellata di foto prima di partire. Vabbè, niente di nuovo, tutto il mondo è paese, anche in Italia spesso la connessione Internet non funziona, e come in Italia la risposta è sempre uguale, ovvero "eh già, non funziona, ci stiamo lavorando, risolveremo PRESTO". L'unica differenza è che qui l'equivalente dei nostri call center, che in Italia ti rimbalzano con risposte improbabili stile muro di gomma, è costituito da un unico individuo dallo sguardo vacuo che peraltro svolge la sua funzione respingente altrettanto efficacemente, anzi a dirla tutta essere vago e inconcludente è l'unica cosa in cui riesce a essere efficiente.
Vabbè.
Dopo giorni di meditazione, abbiamo deciso di partire domani, nostro malgrado. In realtà la giornata migliore per partire sarebbe lunedì, ma procrastinare la partenza ulteriormente vorrebbe dire, per Vanda, essersi sparata praticamente tutta la vacanza al marina di Shelter Bay, con nemmeno 5 giorni di barriera corallina, spiagge bianche e pesci colorati, cioè praticamente un assaggio. No, non è giusto. Se fossimo solo Ale e io con le bambine la nostra scelta di partenza non sarebbe mai caduta su domani, semplicemente perché le previsioni sono pessime. Ci aspetta una traversata controvento e dunque di bolina stretta con vento a sfavore di 20 se non 25 nodi, e onde alte 4 metri. Questo, tradotto per i terricoli, significa in parole povere viaggiare per ore e ore cercando di strappare un metro alla volta alla furia di tutti gli elementi contrari, su una barca fortemente inclinata su un lato e con la prua che va su e giù per le onde come sulle montagne russe. Oppure, stare dentro una lavatrice per 5 ore, insomma ci siamo capiti. Io ho già fatto questa esperienza varie volte, per i fanatici duri e puri della navigazione è una vera figata, io a dire il vero ho vomitato l'anima ogni santa volta e questo giro spero che il santo dimenidrinato (leggasi xamamina o valontan), di cui intendo far un uso smodato, mi salvi la pellaccia perché ho le bambine cui badare e di sentirmi male proprio non me lo posso permettere.
Sarà interessante cambiare pannolini merdosi con la nausea e intrattenere le bambine in queste condizioni, sempre che non decidano di star male pure loro, ad Anna ho intenzione di dare un quarto di valontan in supposta, per Chiara spero che quella leggenda metropolitana che vuole i bambini entro i due anni immuni dal mal di mare sia vera.
Beh, comunque se dovesse buttare davvero male, giriamo la prua e torniamo indrè.
Che dire, oh Poseidon, allontana da me questo amaro calice.

Photo gallery
















A grande richiesta un po' di foto di bordo!

domenica 11 gennaio 2009

La cambusa


Eccoci, dopo la giornata ieri un po' fiacca, abbiamo deciso che se non prendiamo il toro per le corna non riusciremo mai a partire. Vanda ha ancora solo un paio di settimane di permanenza e trascorrerle tutte al Marina di Shelter Bay non mi pare proprio il caso, credo che si meriti la ricompensa per avermi accompagnata fin qua e per tutto l'aiuto che mi dà con le bambine... e voglio proprio che possa trascorrere un paio di settimane almeno alle San Blas.
Oggi siamo andati in taxi fino al supermercato di Colon, mi sembrava lo store dell'Ikea, tutto enorme, impilato fino al soffitto e di dimensioni mostruose. Abbiamo visto dei barattoli giganti di pelati Mutti di 2 chili ciascuno... e a proposito di scorte, ho visto il reparto latte artificiale del supermercato e come spesso succede aveva ragione Ale: c'è tutto, compreso l'Isomil, ovviamente anche lui in barattoloni giganti.
Abbiamo già stipato in barca:

500 pannolini
90 birre
40 litri di latte a lunga conservazione
50 litri di acqua in bottiglioni da 5 litri
6 chili di farina
2 sacchi di carbonella
30 succhi di frutta
3 bottiglie di rhum
patatine e pistacchi vari per aperitivi

Ci mancano ancora i pelati e i cornflakes, la pasta e il vino sono già a bordo.

Per quanto riguarda la vita di bordo, direi che siamo ormai ben rodati.
Le bambine alle 20.00 hanno sonno e dormono subito, peccato che alle 5 si sveglino tutte e due, Anna viene convinta a tornare a dormire abbastanza facilmente, Chiara invece sprizza energie da tutti i pori e non c'è verso di abbatterla nuovamente... anche perché ha preso l'abitudine di cagare allegramente alle 05.00 appena sveglia e l'acqua fresca la ringalluzzisce ulteriormente...
Ho provato a spiegarle che la regola della barca dice che prima delle 07.00 non si fa la cacca, non ci si alza e non si gioca, ma per adesso non ha recepito.
Tutto bene comunque, il morale è alto e le giornate non troppo faticose, ma quel che più conta è che il clima caldo ma ventilato ha fatto guarire le bambine dai loro molteplici malanni nel giro di un paio di giorni.
Insomma stiamo bene, San Blas arriviamo!

venerdì 9 gennaio 2009

Progressi


Bene bene, tutto procede molto bene, le bambine si fanno delle grandissime dormite, Anna è al settimo cielo perché finalmente ci ha tutti per sè, la qualità del tempo che le dedico è ovviamente migliorata esponenzialmente, devo dire che avrei bisogno di un po' di spazio personale in più per me (e con la partenza di Vanda, che mi aiuta molto con tutte e due ma soprattutto con Chiara, le cose non sono certo destinate a migliorare!), ma di certo Anna beneficia molto di tutto questo tempo extra e lo si vede dal calo a picco dei suoi capricci e delle sue intemperanze.
Stiamo riflettendo sulla cambusa da preparare, non è così semplice caricare tutto quanto ci necessita perché Colon dista un'ora dal marina e Panama due, dovremo noleggiare un taxi perché non vedo proprio come potremmo fare a caricare tutto sul pulmino stracarico di gente che traghetta le persone da qui a Colon tutti i giorni.
Credevo di aver portato fin troppa roba (le madri italiane sono famose nel mondo per portarsi tutto appresso ansiosamente!) ma ora so che ad esempio tutto il latte artificiale che ho portato, incluse le confezioni di latte artificale di proseguimento per Anna che lei non userà perché non le piace il sapore, non basteranno.
Infatti Chiara suda talmente tanto che la sua richiesta di latte e di liquidi è raddoppiata, e dunque siamo passati da 3 biberon a 5-6 biberon al giorno. Le 18 confezioni da 800g non bastereanno se i ritmi sono questi. Dovrò cercare a Panama dell'altro latte artificiale, non dovrebbero esserci problemi ma urge una previsione abbastanza accurata... altro latte artificiale, la barca straripa già! Ale vorrebbe spannolinare Anna alle San Blas, volendo essere fiduciosi nel successo dell'impresa avremmo considerato che ci serviranno 20 confezioni da 24 di pannolini... dove la metteremo tutta questa roba?
E poi... pelati, acqua (il dissalatore non ce la farà mai a corpire tutta la nostra esigenza con un misero serbatoio di soli 140 litri), latte a lunga conservazione, pasta... sarà interessante stipare tutta questa roba nei gavoni.
Non vedo l'ora di partire per le isole, restare qui ci limita un po', è vero che da un lato abbiamo ancora un bel po' di comodità tipo la corrente elettrica illimitata o l'acqua corrente, senza contare bagni docce e lavanderia a gettoni, però... alle isole sarà tutta un'altra cosa.
Partenza prevista fra una settimana...

La preparazione da Milano

Sono partita da Milano carica di bagagli come un cammello. Per la cronaca avevo:

1) due passeggini (fondamentali con il maniglione unico)

2) una valigia contenente:
16 confezioni da 800g di latte artificiale in polvere per lattanti,
30 confezioni da 3 botttigliette ciascuna di liofilizzati di carne
15 confezioni da 10 bustine ciscuna di passato di verdura liofilizzato
30 omogeneizzati di formaggino
5 scatole di riso per bimbi
3 scatole di piccolini Barilla
1 bottiglia di olio EVO
10 chili tra prosciutto e parmigiano suddivisi in : 4 grossi pezzi di parmigiano, 1 pezzo di speck, 2 pezzi di culatello e 2 di prosciutto crudo.
Queste ultime cose VIETATISSIME dalla dogana statunitense ma li avevo imboscati nei miei molti bagagli ed è andato tutto bene, forse sono stati mossi a compassione dalla nostra aria da profughi esausti e carichi di varie mercanzie tutte evidentemente dedicate alla prima infanzia.
Peso della valigia: 18 chili !!!

3) una valigia contenente farmaci per l'infanzia e i pannolini per i primi giorni.

4) una valigia contenente vestiario e life jackets per le bambine

5) una valigia mezza vuota contenente la mia roba.

6) una valigia contenente la roba di Vanda

7) un bagaglio a mano strapieno di libretti cartonati per l'infanzia, dvd (ben 32!) e pastelli, blocco e gli animali della fattoria. Questo zainetto è stato FONDAMENTALE per la mia sopravvivenza durante il viaggio, e anche a bordo è una risorsa insostituibile.

8) un bagaglio a mano contenente il dvd portatile, le cuffie e le cose elettroniche in generale.

9) un bagaglio a mano contenente 3 cambi interi delle bambine (usati TUTTI, si sono infradiciate più volte durante il viaggio e in più siamo passati da - 5 gradi a + 28 gradi in 24 ore), più due copertine in pile (usate per far dormire Anna a terra nella seconda parte del viaggio).

10) un bagaglio a mano contenente cibi vari, latte artificiale e omogeneizzati per il viaggio.

11) un bagaglio a mano di Vanda.

In tutto fanno... 6 valigie e 5 bagagli a mano, due passeggini, due bambine di un anno e poco più di due anni, e due adulti a gestire il tutto!

mercoledì 7 gennaio 2009

Arrivate a Colon... prove di ambientamento


Scrivo nella mia ora d'aria visto che ho piazzato Anna davanti ai suoi aristogatti (sempre sia lodato il dvd portatile) e Chiara dorme, e ho mezzo secondo di tempo per pensare ai miei cari e a me stessa. In questi giorni non ho praticamente avuto nemmeno il tempo di andare al cesso, e sto dicendo sul serio, eh.
Le bambine stanno bene anche se soffrono moltissimo il caldo, Chiara è costantemente in un bagno di sudore, si sveglia completamente fradicia come appena uscita dalla doccia. Contro ogni previsione è proprio lei che fatica più ad abituarsi al cambiamento delle sue abitudini e del clima, è molto noiosa rispetto ai suoi standard. Sto disperatamente cercando di instaurare un minimo di routine quotidiana in tutta questa anarchia di ritmi, qui al momento pare una catena di montaggio e vorrei cercare di uscirne viva. Alla faccia della vacanza e del relax...
Il morale (mio), è un po' basso, sarà che non siamo ancora partiti per le San Blas e qui, al marina di Shelter Bay, siamo in culo all'universo, intendo dire che per raggiungere il più vicino centro commerciale e la prima cittadina dove comprare un po' di pane e latte ci vogliono due ore di pulmino che bisogna prendere alle 08.00 del mattino per ritornare poi a mezzogiorno, oppure sarà che qui non c'è nient'altro se non una tinozza che viene chiamata piscina e un porto dove siamo attraccati e confinati, nelle giornate senza vento come oggi la temperatura è rovente e le cabine sembrano dei forni. In quadrato c'è un po' più di ventilazione e refrigerio, ma tant'è.
Oppure sarà che la mia vita per il momento è un po' alienante, dietro a culi da lavare, bocche da nutrire e sonni sudati e appiccicosi rincorrendo il fuso orario giusto, comunque voglio essere ottimista e dire che non ho ancora superato la stanchezza del viaggio e lo choc del cambio repentino di contesto, e che le cose sono per forza destinate a migliorare.
Il viaggio è stato lungo e faticoso, impossible farlo da sola con due bambine di due e un anno, o per lo meno non con la quantità di bagagli con cui sono partita io, e che ho dovuto ritirare per l'ispezione doganale a New York e poi reimbarcare. Le prime 9 ore e mezza sono andate abbastanza lisce, mi ero ben preparata e organizzata, molto più delle madri cisrcostanti le quali mostravano un grado di disorganizzazione spaventoso e che erano già alla canna del gas dopo due ore di viaggio. Tra un sonno nella culletta speciale, un libro, un disegno e un dvd ce la siamo passata e sono scesa a New York con il morale abbastanza alto e l'autostima alle stelle. Inaspettatamente, quella a soffrire di più durante la seconda parte del viaggio è stata Chiara, la quale non riusciva a prendere sonno senza il suo lettino e le sue ferree abitudini, e che ha pianto e miagolato a intermittenza per il sonno durante la seconda parte del volo. La mazzata finale è stato comunque l'arrivo, dopo oltre 22 ore di viaggio effettivo (senza che io avessi mai dormito), perché ci aspettavano altre due ore di macchina per giungere infine alla barca, carichi di bagagli e con le bambine (per non parlare di me) esauste e stravolte. Inoltre dopo un paio di ore Chiara, nonostante il pesante debito di sonno, è stata svegliata comunque dal suo orologio biologico settato sull'ora di Milano e dunque alle 4 del mattino (ora local) e dopo oltre 24 ore di veglia mi sono trovata a giocare con i cubi sul letto con la mia figlia minore desiderando soltanto di dormire per un mese intero.
Inutile dire che anche l'alimentazione e i ritmi dei pasti sono stravolti e in corso di ripristino, Chiara beve un sacco di latte per generale inappetenza da caldo e principalmente per recuperare i liquidi che perde in sudore. Vedremo cosa si riuscirà a fare nei prossimi giorni.
Morale, in questo momento mi manca la neve e anche il freddo (io lo dico sempre che chi ha pane non ha i denti e viceversa!).